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Un caffè con Il Teatrante – Oggi abbiamo intervistato l’attore Cristiano Di Vita

in Intervista
foto di Cristiano Di Vita

Cristiano di Vita è uno di quegli attori che dimostra di avere quella che si definisce in gergo “passionaccia”, l’esercizio della recitazione ha accompagnato il suo percorso esistenziale, e si è espresso sia nel teatro che in lavori cinematografici. Recentemente ha avuto la possibilità di essere presente sul set del film House of Gucci nelle vesti di stand-in.

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Un caffè con Il Teatrante – Oggi abbiamo intervistato l’attrice Federica Pannocchia

in Intervista

Una giovane attrice che coltiva la passione per la recitazione fin da quando era bambina. Insofferente alle etichette della normalità, con un sorriso che conquista ed occhi profondi che trasmettono un autentico desiderio di realizzare i propri sogni, portando avanti uno straordinario impegno nel sociale. Ecco a voi il luccicante mondo di Federica Pannocchia.

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Un caffè con Il Teatrante: una nuova rubrica

in Intervista/Intervista
Un caffè con il Teatrante

Un caffè con Il Teatrante. Questo è il nome della rubrica che vi presentiamo oggi. Perché fin dalle, quando ancora si ragionava sulla linea editoriale da adottare, abbiamo sempre immaginato qualcosa di nuovo. Non per forza di migliore, ma almeno diverso. Più vicino a modalità di comunicazione che fossero chiare per chiunque si avvicinasse al nostro magazine. Senza trascurare però i contenuti. In quest’ottica, tra le varie sezioni che troverete all’interno del sito e che si aggiungeranno nel corso del tempo, non potevano mancare le interviste. Ce n’era davvero bisogno? Per noi sì e proprio per lanciare un segnale diverso. Per dare voce e spazio non soltanto a personaggi che godono già di popolarità, ma per dar voce a chi la merita.

Senza andare alla ricerca, dunque, del cosiddetto articolo clickbait ma facendo attenzione agli argomenti trattati. In quest’ottica, le nostre interviste devono dunque essere considerate, alla pari dei podcast che potrete ascoltare all’interno del sito, come dei momenti di cordiale ed amichevole incontro all’interno dei quali conoscere, conversare e discutere su tanti temi legati al mondo della recitazione. Con tutti gli intrecci possibili ed immaginabili che avremo modo di affrontare e che saranno strettamente correlati al personaggio che andremo ad intervistare. Cercando di farvi conoscere sempre qualcosa di nuovo. Un progetto, un’idea, un modo diverso di relazionarsi con il teatro ed il cinema. Questa sarà la base da cui partiremo e che ci consentirà di avviare il nostro cammino del libero pensiero. Senza inutili sovrastrutture.

Un caffè con Il Teatrante, rubrica di interviste

Come andranno a differenziarsi dunque le nostre interviste, rispetto alla cosiddetta concorrenza? Semplicemente lasciando il giusto spazio per esprimere un’opinione che sia effettivamente tale e attraverso buone domande che possano portare a delle eccellenti risposte. Perché siamo certi che i contenuti importanti ed interessanti arriveranno dalle parole e dal cuore delle persone che metteremo al centro del discorso. Un caffè con Il Teatrante, una nuova rubrica per che sia amichevole e piacevole per chi sarà oggetto d’intervista. Spesso, infatti, l’ambito giornalistico tende a sconfinare. Si tende a prevaricare, a giudicare e soprattutto a non ascoltare. Ecco, noi vorremmo metterci nei panni di chi si trova nella scomoda posizione di dover rispondere a delle domande e, proprio per questo, vorremmo riscrivere le regole del gioco.

Come? Ascoltando con sincero interesse ed attenzione. Il risultato, ne siamo certi, sarà un sicuro successo. Perché l’onestà intellettuale paga sempre e perché entrare in dialogo ed in relazione con gli altri è anche una questione di empatia. Una persona che si sente ascoltata è portata a raccontare e non soltanto a rispondere, arricchendo un punto di vista e consentendo anche al lettore casuale di poter cogliere il contesto del discorso con interesse. Per essere ben riuscita, però, un’intervista richiede un buon equilibrio di domande, disponibilità ed interesse reciproco. Il che porta ad una conclusione: non è solo questione di risposte, ma di come saranno poste le domande giuste. E proprio qui sta il problema. Non sarà facile ma faremo di tutto per fare bene.

Un caffè con Il Teatrante, rubrica di interviste

Il nostro intendo, inutile nasconderci, è quello di uscire un po’ dal frenetico ritmo sempre più condizionato dai social. Una pericolosa estensione che porta anche il dialogo reale verso pericolose consuetudini. Alle volte, anche durante un’intervista, a lasciare uno spazio troppo breve all’interlocutore. Noi non ci siamo abituati né vorremmo prendere queste cattiva abitudine. Per questo, attraverso questa rubrica, vorremmo poter essere davvero utili a farvi conoscere personaggi, progetti e realtà legate ai mondi del cinema e del teatro sempre differenti. Le basi di partenza per Un caffè con Il Teatrante ci sono, già nelle prossime settimane toccheremo diversi argomenti e siamo certi che sapremo gettare le basi per rendere questo spazio sempre più interessante.

Riuscire a raccontare in maniera efficace chi abbiamo di fronte non sarà sempre facile, ma vogliamo accettare questa sfida. Così come abbiamo deciso di proporvi articoli non puntando alla quantità ma alla qualità. Vorremmo dare attenzione ai nostri interlocutori quanto a voi che ci leggerete. Andando oltre la semplice critica e proporvi una sorta di racconto a due voci. Un luogo dove le risposte non rappresentano che la scintilla iniziale attraverso cui avviare discorsi sempre più interessanti e ricchi di ulteriori spunti di riflessione e curiosità. Un obiettivo ambizioso, certo, ma non per questo così difficile da raggiungere un’intervista alla volta. Come ad esempio quella che abbiamo dedicato all’attrice Giulia Di Quilio e che v’invitiamo a leggere qui insieme alle altre nella sezione dedicata al cinema.

Il cinema estero – I film francesi

in Cinema/Rubrica

Se siete tra coloro che hanno la passione per la cinematografia oltre che per il cinema, potreste avere qualche vago ricordo di come tutto ebbe inizio. L’industria cinematografica ha infatti avuto origine in Francia, grazie al successo dei celebri fratelli Lumière che possono essere definiti come l’elemento catalizzatore che portò alla nascita di alcune importati case di produzione come la Gaumont  fondata da Lèon Gaumont nel 1895, e la Pathé Frères, fondata da Charles Pathé nell’anno seguente. Una menzione d’onore va anche ad una terza, Le Film d’Art, che per quanto abbia avuto una più breve esistenza, riuscì comunque a lasciare un segno nella cinematografia di quell’importante periodo storico. Per molto tempo, la Pathé e la Gaumont hanno definito quelle regole che tuttora restano valide per l’industria cinematografica, ma cosa conosciamo oggigiorno del cinema francese? Per quanto possa apparire strano, vista la premessa iniziale di questo articolo, il trascorrere del tempo non ha portato ad un’espansione del cinema francese tale da poterne constatare tuttora gli effetti, per quanto il contributo fornito ad oggi sia stato straordinario.

Vi basti riflettere ad esempio su quali e quanti film d’Oltralpe possiate aver visto nel recente periodo. In qualche modo è come se vi fosse una regola non scritta per cui ad eccezione delle grandi produzioni statunitensi, il cinema debba restare all’interno di confini invisibili da non superare. Eppure, il cinema francese, oggetto di questo nostro primo speciale dedicato ai film prodotti all’estero, non è certo sconosciuto ed anzi nel corso degli anni si è sempre ritagliato un ruolo di prestigio all’interno del panorama artistico internazionale, risaltando sicuramente in maniera significativa rispetto ad altri Paesi a noi confinanti. Se solo volessimo citare alcuni nomi a titolo di esempio, ci sarebbe l’imbarazzo della scelta vista la moltitudine di esponenti presenti e sicuramente non sarebbe che una piccola goccia in un mare sconfinato, ma per pura intenzione di voler stuzzicare la vostra memoria non possiamo non nominare personaggi illustri del calibro di François Truffaut, Jean-Paul Belmondo, Brigitte Bardot, Luc Besson, Alain Delon, Gérard Depardieu, Vincent Cassel, Jean Reno e Marion Cotillard. In pratica generazioni e generazioni di artisti che hanno conferito al cinema francese quella particolare atmosfera che tanto spesso ha caratterizzato e reso uniche alcune produzioni. Sarebbe dunque lecito domandarsi come mai ad oggi non sia così frequente vedere un film francese recente trasmesso sulle nostre reti televisive o proiettato nei nostri cinema. Un interrogativo che è indubbiamente legato ad accordi di distribuzione che non sono semplici da decifrare e che certo non ha a che fare, come menzionato, con la qualità intrinseca dei film d’Oltralpe che vengono prodotti ogni anno.

Davvero un peccato, se pensiamo a quanti capolavori il recente passato ha saputo regalarci, quali ad esempio Léon, Le Fabuleux Destin d’Amélie Poulain (Il favoloso mondo di Amélie), La nuit américaine (Effetto notte), Le Havre (Miracolo a Le Havre), Un prophète (Il profeta) ed infiniti altri. Non è però nostra intenzione, in questa sede, andare a tracciare una sorta di classifica o elenco di film che tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella vita, ma fare un passo in più nell’approfondire cosa rende il cinema francese diverso dal nostro e per certi versi quasi contrapposto ideologicamente a quello di stampo hollywoodiano, a cui quotidianamente siamo esposti. A prescindere dal doveroso e naturale ricambio generazionale che vi è stato nel corso degli ultimi decenni, che non sempre è andato di pari passo con un’evoluzione in termini stretti, è bene sottolineare come in generale si possa comunque apprezzare un tentativo di proporre qualcosa di nuovo e vario. Non tanto per la modalità di esposizione delle pellicole o chissà quali innovazioni a livello di regia, quanto piuttosto per la volontà non palesemente dichiarata di poter offrire una serie di sfumature sufficientemente credibile e nella quale il pubblico possa riconoscere la volontà di rappresentare storie diverse, dal comico al sociale. Questa tesi è supportata anche dai fatti, in quanto sia la critica che il pubblico hanno spesso premiato le commedie francesi, nelle quali pur essendo presente una ben studiata comicità e satira, si ha sempre l’impressione che vi sia qualcosa oltre la superficie. Una storia nella storia che spesso contribuisce a dare una nuova dimensione allo spettatore presentando un risvolto drammatico come catalizzatore per elevare lo spessore della trama ad un livello superiore.

Rispetto al nostro cinema, inoltre, è possibile constatare anche delle differenze in termini di quantità nel momento in cui si sconfina nei cosiddetti “film impegnati”, non perché in Italia non se ne producano ma perché numericamente pare che il confronto sia nettamente a favore della Francia, non fosse altro per la presenza di diverse unicità all’interno delle storie raccontate, che caratterizzano uno specifico tessuto culturale e sociale. Grazie soprattutto alla scelta di puntare su temi anche scomodi, trattandoli senza proporre verità incontrovertibili, ma riuscendo a far riflettere il pubblico su argomenti importanti quali il rispetto della laicità, i confronti interculturali e intergenerazionali, l’integrazione, le condizioni sociali ed i conflitti che queste determinano. Argomenti che certamente vanno a caratterizzare e differenziare il cinema Francese dandogli dei connotati ben distinti e che, a nostro avviso, meriterebbero più spazio. Molteplici argomenti che rendono queste produzioni meritevoli di visione e che possono rappresentare una valida alternativa, ma che vanno cercate con attenzione grazie alle possibilità offerte dalle piattaforme che ormai da qualche anno si accompagnano ai canali televisivi. Speriamo di aver solleticato la vostra curiosità e voglia di esplorare nuovi orizzonti cinematografici, cercheremo di percorrere quante più tappe possibili nel nostro lungo viaggio ma per il momento non possiamo che salutarvi con un quanto mai azzeccato vive la France!

Il nostro modo di fare critica: Il Teatrante

in Cinema/Speciale/Speciale/Teatro
Il Teatrante

Il Teatrante è un magazine telematico di critica teatrale e cinematografica, che nasce per offrire un punto di vista differente ed unico nel panorama italiano. La linea editoriale che abbiamo tracciato ci spinge a scrivere ogni articolo in maniera trasparente ed obiettiva, in quanto noi siamo i primi fruitori di uno spettacolo teatrale o di un film.

Questo ci distingue da tutti gli altri siti simili. L’unico a cui dobbiamo rendere conto è il nostro pubblico, senza alcun compromesso. A noi interessa fare della sana critica che porti a delle riflessioni, ma anche raccontare storie, personaggi e progetti artistici che meritano attenzione. Siamo quelli a cui rivolgersi per ricevere un consiglio, per dirvi che ne pensiamo lasciando però ad ognuno la possibilità di farsi le proprie opinioni. Il metodo con cui recensiamo fa sì che la lettura di una nostra recensione sia molto più importante rispetto a quanto mediamente avviene con altri siti e per questo non troverete mai il classico voto numerico a fondo pagina, perché per noi è importante trasmettervi quello che proviamo e pensiamo dopo aver assistito ad uno spettacolo o ad un film. Per sottolineare quei fattori che valgono più di altri e hanno più peso nel giudizio finale.

Il Teatrante è un magazine dedicato alla critica teatrale e cinematografica.

La critica per convenienza, fino a poco tempo fa confinata solo ad altri contesti, ha fatto negli ultimi anni il suo ingresso dirompente nella vita di tutti i giorni. Molti sembrano esserne quasi ossessionati: le promesse di una recensione positiva ed i benefici che essa porta con sé sembrano spesso un favore da conquistare e non da meritare artisticamente. Non mancano gli osservatori che segnalano come il dare molto risalto a pochi, nonostante altrettanti ne meriterebbero, metta a rischio la critica.

Pare che questo renda molto problematica la sopravvivenza di realtà artistiche forse meno note ma non certo di minor valore per il pubblico: ma persino di fronte a una situazione così concreta, spesso, ci si limita a formali richiami all’importanza di questo o di quell’altro soggetto, come se brandire questo vessillo potesse fare da scudo supremo contro un giudizio trasparente e non sempre benevolo.

Il Teatrante offre un punto di vista critico indipendente

Partendo da queste chiare e semplici linee guida ci presentiamo umilmente a voi pronti a presentarvi una linea editoriale che non si ispira a nulla se non alla nostra coscienza ed esperienza. Vorremo voltare pagina ed allontanarci dalla sempre più frequente voglia di consumare le facoltà di giudizio e riflessione, ossia le capacità che più di tutte ci rendono umani. Il Teatrante vuole recuperare in senso letterale il ruolo critica indipendente e proprio per questo non per forza condivisibile né facilmente comprensibile.

Così ci presentiamo a voi oggi e così resteremo nel tempo: uno strumento in grado di decrittare un’opera artistica allo scopo di servire il pubblico, portandovi a conoscere personaggi, storie e in generale iniziative all’interno del panorama artistico, per svelare con il massimo rispetto un segreto che non è tale, presentando una appassionata difesa dell’etica editoriale, per trasmettere il senso e l’importanza delle nostre parole.

Per restare in contatto con noi potrete seguirci su Facebook oppure attraverso il nostro profilo Instagram ed ora che avrete rotto il ghiaccio non vi resta che iniziare a leggere uno dei numerosi articoli che sono già presenti nelle sezioni dedicate al teatro, al cinema o alle serie tv. Realizzati con cura e che, ne siamo certi, non mancheranno di appassionarvi.

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