Vi proponiamo l’articolo dell’ attrice e counselor a mediazione teatrale Erika Aprile che, intingendo idealmente la penna nell’inchiostro cardiaco della sua passione, presenta il Teatro del Ben-Essere, dimostrando quanto la scena possa diventare una terapia dell’anima, un modo perché impari a conoscersi meglio.
“Il teatro non è il paese della realtà: ci sono alberi di cartone, palazzi di tela, un cielo di cartapesta, diamanti di vetro, oro di carta stagnola, il rosso sulla guancia, un sole che esce da sotto terra. Ma è il paese del vero: ci sono cuori umani dietro le quinte, cuori umani nella sala, cuori umani sul palco.” [Victor Hugo]
Chi sono?
Ciao sono Erika Aprile, attrice e Counselor a mediazione teatrale. Mi formata presso l’accademia di Teatro-Danza “Teatrando” di Seregno (MB) e la scuola di Teatro-Counseling® “Teatri Possibili” di Milano.
Che cos’è il Teatro-Counseling®?
E’il risultato della relazione tra arte drammatica e terapia. Una forma di arte-terapia di gruppo (ma è funzionale anche in incontri individuali) che, in un approccio di counseling alla persona (nell’ambito delle relazioni d’aiuto), consiste nell’ utilizzo di tecniche teatrali a scopi terapeutici migliorando la qualità della vita.
Ha tre radici ben definite:
– La radice psicologica, che fa riferimento alla Psicologia Umanistica di Carl Rogers ed Alexander Lowen.
– La radice teatrale, che fa riferimento ai registi/pedagoghi del Novecento.
– La radice teorica/metodologica di Jacob Levy Moreno, attraverso il suo “Teatro della spontaneità”.
Perché il Teatro?
Il teatro viene utilizzato come strumento atto al cambiamento in quanto permette all’individuo di vedersi per ciò che è e, nello stesso tempo, di aprirsi in maniera creativa a ciò che potrebbe diventare.
In questa cornice dove “tutto è finto ma niente è falso” [cit. Gigi Proietti] è possibile sperimentarsi e, quindi, riconoscere i propri vissuti, le proprie emozioni, i propri sentimenti, i propri pensieri.
Il cliente rivede, in chiave scenica, un proprio vissuto o una propria emozione osservandola da “un’altra prospettiva”.
Dall’esterno della scena, come osservatore, lui avrà una visione più chiara e nitida di quali sono le risorse, già in suo possesso, da mettere in atto per riuscire nel processo risolutivo.
Attuare un processo di consapevolezza emotiva, attraverso l’ascolto di sé stando nel “qui ed ora, permette di vivere il momento teatrale come occasione di incontro con il proprio vissuto.
Qual è l’obiettivo?
Non è quello di diventare attori, non c’è alcun copione da studiare e nessuno spettacolo da mettere in scena, ma quello di diventare “individui” affrontando tematiche del momento attuale (quali i conflitti, i disagi, un lutto, un trasloco, un cambio di lavoro, ecc.), oppure tipici di un periodo della vita (adolescenza, maternità, menopausa), sbloccando le tensioni personali, professionali, familiari e risolvendo i propri conflitti interiori attraverso soluzioni efficaci da mettere in pratica nel quotidiano.
In questo modo si raggiunge una maggiore consapevolezza di sé ritrovando un benessere psicofisico attraverso l’utilizzo di processi creativi, drammatici e narrativi propri del teatro.
Come aiutare il cliente a conoscere sé stesso ed il proprio corpo?
Il percorso di Teatro-Counseling® proposto fonda le sue basi anche sulla Bioenergetica, metodo messo a punto negli Stati Uniti da Alexander Lowen a partire dagli anni 60.
La Bioenergetica è una tecnica terapeutica che si propone di aiutare l’individuo a tornare ad essere con il proprio corpo mediante la respirazione, il movimento, il sentirsi e l’esprimere sé stessi.
Nella prima fase dei laboratori di Teatro-Counseling®, ossia quella del riscaldamento, vengono utilizzati alcuni esercizi della Bioenergetica come fase attivante atti a sciogliere le tensioni accumulate nel corpo.
E’ un momento di raccoglimento, di ascolto interno dando spazio alla percezione del proprio respiro/corpo in modo da sentirsi quel corpo e nello stesso tempo liberare la mente da pensieri e preoccupazioni.
Gli esercizi semplici di Bioenergetica come il “grounding”, o radicamento, portano il cliente alla spontaneità e, quindi, all’atto creativo.
Che cos’è il Counseling?
E’ una relazione d’aiuto, non direttiva, che ha l’obiettivo di promuovere la salute ed il benessere accompagnando l’altro (individuo o gruppo) verso una soluzione della crisi in un particolare momento di difficoltà contingenti o di disagio nell’attraversare alcune fasi evolutive di crescita e di sviluppo.
Il suo scopo non è quello di consigliare, né guarire, né insegnare e né tantomeno farsi carico dei problemi di un’altra persona; ma è quello di facilitare un cambiamento stimolando le risorse e focalizzandoci sul “qui ed ora”, sul momento presente.
“Non nasce teatro laddove la vita è piena, dove si è soddisfatti. Il teatro nasce dove ci sono delle ferite, dove ci sono dei vuoti… E’ lì che qualcuno ha bisogno di stare ad ascoltare qualcosa che qualcun altro ha da dire a lui.” [Jacques Copeau]
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